Tabula Itineraria Peutingeriana. Fonte:
BNF
|
In epoca romana vennero creati veri e propri
“itinerari” sia in forma grafica che in forma testuale che fungevano da “guide” con lo scopo di rendere
note le caratteristiche del viaggio da intraprendere. Gi itinerari marittimi,
in particolare, contenevano notizie utili alla navigazione con l’indicazione
delle rotte e delle distanze oltre ad una descrizione delle coste e dei porti
incontrati durante il tragitto. Con o senza carta nautica i marinai avevano bisogno di riconoscere un
tratto di costa prima di avvicinarsi alla riva. Per i Romani il potere
marittimo era innanzitutto una necessità. Tra gli itinerari a noi pervenuti si
ricorda l’Itinerarium Antonini Augusti, un testo anonimo del III secolo.
La parte marittima di tale Itinearium è nota come Itinerarium
Maritimus e poi ancora la Tabula Peutingeriana[1], una copia del XII-XIII secolo di un’antica
carta romana che mostrava le vie militari dell’Impero.
L.C.
[1] Si tratta della
più antica carta stradale del mondo pervenuta fino a noi. Fu disegnata intorno
al IV secolo d.C. dai Romani i quali vi tracciarono i vasti confini dell'Impero
anche per seguirne l'espansione militare. Nel Cinquecento fu riprodotta su un
rotolo di pergamena che è attualmente conservato all’interno della Biblioteca
Nazionale di Vienna. Cfr. F. PRONTERA, Tabula
Peutingeriana. Le antiche vie del mondo, Firenze, Olsckhi, 2003; L. BOSIO, La tabula peutigeriana. Una descrizione del
mondo antico, Maggioli Editore, Rimini 1983.
Nessun commento:
Posta un commento