sabato 23 novembre 2013

Gli itineraria romani

Tabula Itineraria Peutingeriana. Fonte: BNF
In epoca romana vennero creati veri e propri “itinerari” sia in forma grafica che in forma testuale che  fungevano da “guide” con lo scopo di rendere note le caratteristiche del viaggio da intraprendere. Gi itinerari marittimi, in particolare, contenevano notizie utili alla navigazione con l’indicazione delle rotte e delle distanze oltre ad una descrizione delle coste e dei porti incontrati durante il tragitto. Con o senza carta nautica i marinai avevano bisogno di riconoscere un tratto di costa prima di avvicinarsi alla riva. Per i Romani il potere marittimo era innanzitutto una necessità. Tra gli itinerari a noi pervenuti si ricorda l’Itinerarium Antonini Augusti, un testo anonimo del III secolo. La parte marittima di tale Itinearium è nota come Itinerarium Maritimus e poi ancora la Tabula Peutingeriana[1], una copia del XII-XIII secolo di un’antica carta romana che mostrava le vie militari dell’Impero.
L.C. 



[1] Si tratta della più antica carta stradale del mondo pervenuta fino a noi. Fu disegnata intorno al IV secolo d.C. dai Romani i quali vi tracciarono i vasti confini dell'Impero anche per seguirne l'espansione militare. Nel Cinquecento fu riprodotta su un rotolo di pergamena che è attualmente conservato all’interno della Biblioteca Nazionale di Vienna. Cfr. F. PRONTERA, Tabula Peutingeriana. Le antiche vie del mondo, Firenze, Olsckhi, 2003; L. BOSIO, La tabula peutigeriana. Una descrizione del mondo antico, Maggioli Editore, Rimini 1983.

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