"Non c'e' un minuto da perdere, la situazione è drammatica". Nei giorni scorsi l'architetto Antonio Irlando, responsabile dell'Osservatorio patrimonio culturale, aveva lanciato un'allarme dicendo che il sito archeologico di Pompei è a rischio, e che "per un crollo reso noto ce ne sono altri nove di cui non si viene a sapere". Irlando cita alcuni casi: "La Casa del Menandro, poco lontana dai teatri, e' stata chiusa per anni e sono stati fatti restauri importanti. Oggi e' aperta, ma alcune pitture sono molto compromesse dall'umidità e i mosaici non godono di buona salute, e parliamo di un intervento di restauro concluso non più di 8 anni fa". Poi "la Casa del Fauno, aperta al pubblico, con gli intonaci che possono crollare sulla testa dei visitatori". Situazioni che, sottolinea, "sono sotto gli occhi di tutti, anche nei posti più frequentati".
Tutto questo a circa un anno e mezzo dal crollo dell'Armeria del Gladiatore, avvenimento che mise in moto le istituzioni alla ricerca di una soluzione per la piu' grande area archeologica d'Europa, e a pochi mesi dall'annuncio di fondi per 105 milioni di euro da parte del commissario europeo Johannes Hahn. "In attesa che arrivino però - sottolinea il presidente dell'Osservatorio patrimonio culturale - nulla sta avvenendo. Non è stato ancora reso noto nel dettaglio il programma che detterà gli interventi, e come questi saranno svolti".

Cesenatico - Torna a Cesenatico il prossimo 13-14 aprile il Convegno Nazionale di Archeologia, Storia ed Etnologia Navale, promosso e organizzato dall’Istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale (ISTIAEN) insieme al Museo della Marineria di Cesenatico - dove si terrà il convegno - con la collaborazione di Gesturist Cesenatico S.p.A. È la seconda edizione di questo appuntamento di notevole rilievo, che si tenne la prima volta sempre a Cesenatico nel 2008. Archeologia, storia, etnologia navale: argomenti nei quali l’Italia negli ultimi anni ha prodotto importanti ritrovamenti, studi ed esperienze, che ora hanno bisogno di una occasione autorevole di comunicazione e di scambio ad alto livello scientifico, e insieme di divulgazione anche al grande pubblico e alla stampa di questi risultati. La prima giornata del convegno, quella di venerdì 13 aprile, sarà dedicata al mattino all’archeologia e al pomeriggio alla storia navale: entrambe le sessioni avranno la finalità di aggiornare il campo dei ritrovamenti archeologici e degli studi storici in campo marittimo. Una sessione speciale sarà dedicata alle monossili, cioè alle piroghe, imbarcazioni tra le più antiche e interessanti per gli archeologi. Tra i relatori - i cui nomi e titolo della relazione sono presenti nell’allegato programma di lavoro - sono presenti i principali e più accreditati studiosi che operano all’interno di Università, Soprintendenze, Musei, Enti. Il convegno intende evidenziare con particolare accento la grande quantità e qualità del patrimonio marittimo e fluviale che possiede l’Italia: un patrimonio non solo materiale e “tangibile”, come nel caso delle barche storiche e tradizionali, i musei, i siti e i reperti archeologici, ma anche “intangibile”, fatto di storie, memorie, tradizioni che - come è apparso evidente anche nelle recenti celebrazioni per i 150 anni di Unità - costituisce una parte non trascurabile della storia nazionale. È questo, tuttavia, un patrimonio culturale spesso dimenticato e poco valorizzato, e per questo, proprio alle esperienze più varie e interessanti di salvaguardia e valorizzazione della cultura marittima italiana è dedicata la giornata di sabato 14 aprile, con il titolo “Per la salvezza del patrimonio marittimo italiano”, che vedrà la partecipazione di musei, studiosi, associazioni, enti che hanno realizzato azioni interessanti in questo campo.
ROMA - L'archeologa della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale, Elisabetta Bianchi, nel corso dei suoi studi sulla Cloaca Maxima condotti insieme allo speleologo urbano Luca Antognoli dell'associazione Roma Sotterranea, pensa di aver individuato un tratto di muratura che risalirebbe addirittura all'epoca dei re Tarquini, alla fine del VI secolo a.C. La datazione si riferisce ad un muro di circa 20 m. che corre al di sotto del fianco meridionale della Basilica Giulia.





Il progetto EXAREA nasce nel 2010 in seno all'Associazione Culturale Feudo Ron Alfrè. L'idea iniziale è stata quella di organizzare un concorso fotografico dedicato all'archeologia industriale.
LIPARI (MESSINA) – Nuova scoperta archeologica alle Eolie: una capanna dell’eta’ del bronzo e anche dei blocchi del periodo ellenistico-romano sono venuti alla luce nella piazza Mazzini di Lipari. I reperti sono stati rinvenuti durante i lavori di riqualificazione della piazza. Il dirigente del parco delle Eolie, Umberto Spigo, ha annunciato che i resti faranno parte del prossimo percorso archeologico che si sta mettendo a punto insieme alla Sovrintendenza di Messina e al Comune.