mercoledì 14 novembre 2012

La nave di Gela



Il ritrovamento della nave commerciale greca affondata a Gela all’inizio del V sec. a.C., testimonia la presenza di insediamenti greci nella Sicilia di 2.500 anni fa. Le parti in legno dello scafo sono rimaste appiattite sotto una zavorra di circa 20 tonnellate di pietre, probabilmente imbarcata al posto del carico per stabilizzare la nave. La tecnica costruttiva è estremamente interessante: tutte le parti dello scafo sono mantenute unite esclusivamente da legature incrociate di corde vegetali ed uno strato di resina era stato spalmato all'interno del fasciame. Dal relitto sono stati recuperati uno scandaglio di piombo, frammenti di stoviglie e tazze in ceramica decorata.
Lo scafo era lungo 18 metri e giaceva ad una profondità di 5 metri, a una distanza di circa 0,3 miglia dalla costa. Alla fine della campagna esplorativa, i resti dello scafo erano stati ricoperti di sabbia e di lastre di cemento per proteggerli dalle onde e dai ladri di antichità. Il relitto è stato definitivamente recuperato nel 2008 ed è tuttora in fase di restauro.


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