giovedì 30 agosto 2012

Archeologia: scavi archeologici svelano fortilizi in Emilia

Visita guidata agli scavi archeologici della Terramara di Santa RosaPOVIGLIO - Non un semplice villaggio posto a livello dei campi ma un fortilizio in posizione dominante rispetto alla campagna circostante e solidamente difeso dalla palizzata lignea prima e da un massiccio terrapieno poi. Lo ha scoperto la 29esima campagna di scavi archeologici alla "Terramara" S.Rosa di Fodico a Poviglio, nella Bassa reggiana.



Il fortilizio conferma il quadro di conflittualità nella società terramaricola dell’età del Bronzo (circa 1650-1150 aC) sulle vie dei commerci nella pianura padana. Un quadro di tensioni, spiega il professor Mauro Cremaschi della Statale di Milano, che «sta emergendo dalle recenti ricerche e giustificherebbe il massiccio investimento di lavoro impiegato per sviluppare le strutture difensive dei villaggi».

Gli scavi, sostenuti da Ministero, Soprintendenza emiliana, Università di Milano, Comune di Poviglio e sponsor privati, come ogni anno sono stati accompagnati da visite guidate; la campagna avviata nel 1984 è stata confermata quest’anno nonostante il periodo di crisi per la peculiarità del progetto Santa Rosa, che «di anno in anno - rileva l’assessore alla Cultura di Poviglio, Filippo Ferrari - consente di arricchire il patrimonio di conoscenze sul mondo terramaricolo». Il sito Santa Rosa è esteso per circa sette ettari.

Gli antichi villaggi delle Terramare ("terra marna", grassa come il terriccio stratificato nei secoli) sorgevano in una vasta zona tra l’Emilia e la bassa pianura di Cremona, l’Alto Mantovano e Verona, con attività di deposito e snodo di merci come l’ambra dal Baltico e lo stagno dai Monti Metalliferi, verso l’Adriatico e il Mediterraneo orientale.

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