domenica 1 luglio 2012

Alla scoperta dei principali musei del mare della costa Adriatica

di Lucia Checchia

Quando si parla di museo del mare generalmente ci si riferisce a diverse tipologie museali legate all’ambiente marino. Oltre agli acquari esistono musei oceanografici, archeologici, della pesca, della navigazione, della cantieristica, della marineria, balenieri, musei delle marine mercantili e militari.


Lungo il tratto settentrionale della costa italiana dell’Adriatico sono attivi importanti poli museali: in Friuli, il Civico Museo del Mare di Trieste e il recente Museo della Cantieristica di Monfalcone (Gorizia); nel Veneto, il Museo Storico Navale di Venezia, dove l’antico Arsenale marittimo è da alcuni anni gestito dall’omonima società per diventare un grande polo culturale della città e il Museo dell'Associazione Nazionale Marinai d'Italia di Padova. Scendendo lungo la costa si susseguono, in Emilia Romagna, l’Ecomuseo delle Valli di Comacchio, il Museo della Civiltà Salinara di Cervia, il Museo Nazionale delle attività subacquee di Ravenna e il Museo della Marineria dell’Alto e Medio Adriatico di Cesenatico mentre nelle Marche è attivo il Museo del Mare di Pesaro.


Il Civico Museo del Mare di Trieste conserva alcune tra le più importanti collezioni relative al Mar Mediterraneo che illustrano la storia marittima della città di Trieste, importante porto commerciale durante l’impero austriaco. Tra gli oggetti conservati sono presenti àncore, mappe, bitte, strumenti di navigazione, luci, modelli navali ma anche carte nautiche e disegni in originale che riproducono alcuni porti dell’Adriatico. Un’ampia sezione è dedicata alla pesca tipica dell’Adriatico  con riproduzioni di imbarcazioni quali la tartana, il bragozzo ed altri attrezzi ed equipaggiamenti.


Il Museo Storico Navale di Venezia è certamente uno dei più prestigiosi: si sviluppa su più livelli con sale che ripercorrono la storia navale di Venezia e della marina militare mentre un intero piano è dedicato alla storia della Serenissima. Anche qui sono presenti modelli di imbarcazioni tradizionali come la gondola ma anche collezioni di ex-voto marinari dal XV al XIX secolo  e strutture esterne alla sede museale come la Chiesa di San Biagio ai Forni, antica chiesa della marineria, ed il Padiglione delle navi tipiche veneziane, civili e militari.


Il Museo della Marineria di Cesenatico si caratterizza per la presenza di due sezioni: una galleggiante ed un’altra a terra. Nella prima sono raccolti interessanti prototipi delle attuali imbarcazioni a vela oltre a bragozzi, trabaccoli, topi, paranze, lance e battane. La sezione a terra, situata di fianco a quella galleggiante, è costituita da un ampio padiglione in cui sono custodite anche attrezzature per la pesca, cimeli marinari e postazioni dedicate per imparare a fare nodi o manipolare vele e cime. Il Museo dispone inoltre di sala convegni, locali per mostre, aule, laboratori ed una biblioteca specializzata nelle tematiche legate al mare.


A Pesaro troviamo invece un Museo del Mare incentrato sulle tradizioni e l’attività mercantile della città nel periodo compreso tra il Trecento e il Cinquecento. Due le sezioni che lo compongono: la prima documenta la storia del porto fino ai giorni nostri attraverso riproduzione di barche ed oggetti del lavoro marinaro con numerose iconografie originali; nella seconda sezione si approfondisce il profilo antropologico della gente di mare e sono presenti anche reperti di archeologia navale sottomarina tra i quali spiccano parti di un veliero del XVII secolo. Altre sezioni degne di rilievo sono quelle dedicate alla pesca ed alla carpenteria navale.


Ma all’impostazione per certi versi più tradizionale dei musei appena citati si affiancano tipologie diverse di musei legati al mare come quello del sale di Cervia, che recupera antiche attività produttive sopraffatte, con la creazione di Milano Marittima, dalla moderna industria del turismo balneare oppure il museo delle Valli di Comacchio che, recuperando lo spirito dei moderni ecomusei, mette insieme la tipologia dei parchi naturali e fluviali (del Delta del Po) con la storia etno-antropologica dei luoghi e delle comunità locali.


Da sottolineare che, al disotto delle Marche, non vi sono esperienze di musealizzazione significative su queste tematiche, se si esclude, in Puglia, il Museo Storico della Salina di Margherita di Savoia e sul versante opposto l’importante Museo Navale di Dubrovnik.


Il Museo storico della salina di Margherita di Savoia, infine, è composto di una sezione al chiuso, con reperti di archeologia industriale relativi agli aspetti evolutivi delle tecniche e delle tecnologie per la produzione di sale marino ed una sezione all’aperto che si sviluppa lungo i bacini salanti ancora attivi della salina. La sua mission è di proporsi «come luogo vivo e attivo, spazio di incontro, dialogo, confronto e partecipazione che offre a tutti occasioni per ricevere stimoli intellettuali e strumenti per sviluppare un pensiero critico» e come tale si presenta come un esempio di musealizzazione unico, almeno nel panorama costiero adriatico.

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