lunedì 2 luglio 2012

Groenlandia: il più antico cratere meteoritico della storia?

Uno studio sulle rocce della Groenlandia avrebbe permesso la scoperta del cratere più antico e più grande mai osservato sulla Terra. Misura 100 chilometri di diametro ed è datato 3 miliardi di anni fa, ma prima che fosse eroso dagli agenti atmosferici si pensa che misurasse circa 500 chilometri di larghezza. Il team responsabile della scoperta, con a capo il ricercatore danese Adam Garde, crede che sia stato causato da un asteroide immenso di 30 chilometri di larghezza, che se oggi colpisse la Terra, spazzerebbe ogni forma di vita. Nei tre miliardi di anni trascorsi dall’impatto, la Terra è stata erosa fino a 25 chilometri al di sotto della superficie originale. Secondo Garde, del Geological Survey della Danimarca e della Groenlandia, gli effetti dell’onda d’urto e del calore sino alle profondità della Terra sono ancora oggi visibili. Il suo team ha raccolto campioni nel corso degli anni e ha pubblicato i risultati nel numero di Luglio della rivista Earth and Planetary Science Letters. Effettuando questi studi geologici, Garde ha trovato in primo luogo diffuse rocce frantumate in una forma circolare, che sembravano essere causate dall’onda d’urto di un massiccio impatto. In secondo luogo ha trovato depositi di un minerale fuso chiamato potassio-feldspato che avrebbe potuto essere liquefatto solo a temperature estremamente elevate, come quelle causate da un impatto di un meteorite. L’area potrebbe essere stata coperta da un oceano profondo di acqua calda, ma non si hanno certezze in merito.



Il cratere Vredefort in Sud Africa


John Spray, un esperto di meteoriti presso l’Università di New Brunswick, non direttamente coinvolto nella ricerca, pensa che si tratti probabilmente di un cratere meteorico, ma sottolinea che non è stato provato, e non lo potrà essere per qualche tempo, in quanto i crateri così antichi sono molto difficili da scorgere. Questo perché la Terra è viva e in continuo mutamento a causa dei processi come l’erosione, le precipitazioni e la tettonica a zolle. A un certo momento la Terra probabilmente aveva un numero di crateri simile a quello che noi oggi osserviamo sulla Luna, geologicamente morta. Ma questi sono stati per lo più spazzati via, distrutti dall’erosione e simili. Sino ad ora sono stati scoperti circa 180 crateri da impatto sul nostro pianeta, e quasi un terzo di essi contiene importanti depositi di minerali, come metalli preziosi. Sino ad ora il più antico cratere scoperto era quello di Vredefort in Sud Africa, stimato in 2 miliardi di anni. Grande 300 chilometri di larghezza, è anche il più grande visibile. Tuttavia gli scienziati pensano che possano esserci crateri ancora più antichi, databili a circa 4 miliardi di anni fa, quando la Terra non poteva ancora beneficiare di un’atmosfera protettiva a questi eventi. Come spesso accade, la scoperta del ricercatore è stata effettuata per puro caso.


Fonte: http://www.meteoweb.eu/

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