mercoledì 13 giugno 2012

La Cattedrale di Termoli: simbolo della comunità, pregio dell'arte e della storia



LA CATTEDRALEdi Lucia CHECCHIA

La Cattedrale di Termoli si erge nel cuore del Borgo Antico da dove domina con la sua maestosità l'intero tessuto urbanistico. Pianta romanica, facciata gotica, a pianta basilicale, si compone di tre navate prive di transetto e, a giudicare da alcuni elementi decorativi (capitelli delle lesene, pilastri addossati ai muri, archi a ferro di cavallo), non è da escludere un'influenza orientale. La sua costruzione risale, molto probabilmente, alla prima metà del secolo XIII sulle rovine di due precedenti templi: un edificio sacro del secolo X (di cui non si hanno tracce archeologiche) ed uno successivo risalente all'XI-XII secolo. A quest'ultimo appartengono i mosaici tricromi in bianco, rosso e nero raffiguranti elementi zoomorfi rinvenuti a circa 90 cm. sotto l'attuale livello di pavimentazione della chiesa superiore. Il pavimento musivo è venuto alla luce in seguito ad un restauro radicale avvenuto negli anni '30. Nel 1945 vennero altresì rinvenute le reliquie di S. Timoteo. Queste ultime erano state nascoste nel 1239 dall'allora Vescovo di Termoli onde proteggerle dall'attacco dei Veneziani, alleati del Papa contro Federico II, che in quegli anni saccheggiarono le coste adriatiche. Dedicata a Santa Maria della Purificazione, la Cattedrale è stata dichiarata monumento nazionale nel 1885 ed elevata a Basilica minore nel 1947 dalla Santa Sede. Il suo aspetto interno si discosta notevolmente da quello originario. Nel dicembre del 1456 un violentissimo terremoto fece crollare la parte superiore della facciata dell'edificio che venne ricostruita con materiale di recupero. Rovine successive risalgono alle invasioni nemiche provenienti dal mare, la più terribile delle quali fu senz'altro quella dei Turchi nell'agosto del 1566. All'inizio del Settecento cominciò la trasformazione barocca dell'interno della Cattedrale a scapito dello stile romanico preesistente. Il restauro degli anni '30, voluto da Mons. Oddo Bernacchia, riguardò praticamente tutto l'edificio, eccetto la facciata e le pareti perimetrali. Il presbiterio fu sopraelevato di due metri e venne abbassata la quota della Chiesa inferiore. Nel 1961 vennero installati rosone e finestrone con vetri istoriati. Tra l'ottobre del 1993 e il febbraio del 1994, in occasione dei lavori di restauro e riassetto della sagrestia, venne avviata un'indagine archeologica il cui scopo era quello di chiarire la sequenza strutturale tra gli edifici ancora in uso (Cattedrale, Campanile, palazzo Vescovile, Sagrestia). Dall'indagine, tra le altre cose, venne fuori che la prima frequentazione dell'area era riferibile all'età del Bronzo (ca. 4000 anni fa). Contemporaneamente alla Cattedrale mosaicata dovette sorgere il Campanile, a base quadrata.




La facciata


Attualmente in fase di restauro, la facciata illustra, come fosse la pagina di un libro, il tema religioso del ciclo del Mistero dell'Incarnazione del Figlio di Dio. La scena della Presentazione (la Purificazione di Maria) posta in posizione privilegiata sul portale dà il titolo all'edificio. La facciata si compone di due parti in notevole contrasto tra loro appartenenti, molto probabilmente, ad epoche e manovalanze diverse. La parte superiore è semplice superficie continua con la sola presenza del rosone a rottura della continuità. Nella facciata inferiore si nota, tra la metà di destra e quella di sinistra, una diversa tessitura del parametro murario. Quella di sinistra appare regolare con conci di pietra tutti della stessa dimensione, quella di destra alterna una fila orizzontale con pietre più grandi e una con pietre più piccole. La facciata si compone di una serie di sette arcate; quella maggiore incornicia la lunetta del portale, le altre sei includono bifore tutte variamente lavorate ed arricchite. Le bifore estreme sono fiancheggiate da leoni stilofori sovrastati da grifi. Delle originarie quattro statue poste a coppie sulle due mensole ne resta solo una, quella di sinistra che raffigura S. Basso, patrono della città. A febbraio è stata ritrovata anche la statua di S. Timoteo della quale si erano perdute le tracce a partire dal 1948. Si trovava in una botola all'interno della Cattedrale. Dopo il restauro verrà riposizionata accanto al portale d'ingresso.


foto di Maurizio Perrotta



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