mercoledì 7 marzo 2012

Archeologia: avviato studio sulle giare che contenevano i rotoli del Mar Morto

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La scoperta, nel 1947, dei famosi rotoli del Mar Morto, i più antichi testi della Bibbia conosciuti, suscitò nella comunità scientifica mondiale grande clamore, tanto da essere definita la più grande scoperta archeologica del Ventunesimo secolo. Ma se i manoscritti in questi 55 anni sono stati studiati a fondo, finora non era mai stato compiuto uno studio sulle ceramiche di Qumran, ritrovate nelle grotte vicino al Mar Morto, tra cui anche le giare (diverse decine) che contenevano proprio quei manoscritti.
Questo studio è stato compiuto adesso da un’equipe di studiosi italiani guidata dal professor Marcello Fidanzio e dal professor Riccardo Lufrani. La Facoltà Teologica dell’Italia Centrale ha partecipato a questo progetto in collaborazione con l’Ecole Biblique et Archeologique Francaise di Gerusalemme ospitando due sessioni preparatorie nella propria sede di Firenze e inviando due dei suoi studenti di Teologia Biblica, Diletta Rigoli e don Bledar Xhuli. La ‘lettura’ delle giare, e dell’altro materiale ceramico ritrovato nel sito archeologico (molti piatti, che probabilmente servivano per la offerte votive, ma anche brocche, vasi, unguentari) secondo i due studenti potrebbe confermare che Qumran (su cui esistono ancora molti misteri e punti di controversia tra varie correnti di pensiero) sia stato un importante centro di spiritualità e di culto, di cui le grotte (in cui le giare sono state ritrovate) costituivano una specie di ‘biblioteca’ per la conservazione del testo sacro nella sua purezza.
”La nostra facoltà – afferma il preside della Facoltà dell’Italia Centrale, don Stefano Tarocchi – ha da subito risposto con entusiasmo al progetto del Qumran Seminar, sposandone le finalità e dimostrando di poter offrire un contributo sostanziale alla ricerca nelle sue forme piuù alte non solo a livello toscano, ma addirittura a livello internazionale”.


Fonte: ASCA

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