martedì 20 marzo 2012

Archeologia satellitare. Ecco l’ultima frontiera dello studio storico

Fonte: http://www.articolotre.com

Grazie ad alcune immagini satellitari alcuni studiosi sono riusciti a identificare ben 14.000 insediamenti umani costruiti nell'arco di 8000 anni. L'area esaminata è stata quella dell'Antica Mesopotamia, oggi corrispondente alla parte nord-est della Siria.


Una scoperta sensazionale ottenuta grazie allo studio delle immagini satellitari. E' questa la nuova frontiera dell'archeologia contemporanea, una frontiera ancora inesplorata ma che potrebbe consentire di effettuare scoperte e ritrovamenti di importanza mondiale. Alcuni studiosi grazie alle immagini satellitari sono riusciti a risalire a oltre 14.000 insediamenti umani spalmati nell'arco di circa 8000 anni, tutti situati nell'area della cosidetta "antica Mesopotamia", oggi corrispondete alla zona nord-est della Siria,una regione oggi particolarmente calda per via degli scontri bellici tra Assad e i ribelli siriani. L'identificazione è stata resa possibile da un nuovo programma informatico messo a punto da un archeologo dell'università di Harvard e un esperto di informatica del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston, che lo illustrano sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze, Pnas.


Questo nuovo programma rivoluzionario permetterebbe quindi di analizzare le immagini dei satelliti andando alla ricerca dei cosiddetti "antrosuoli", ovvero di quei suoli segnati nel lungo periodo dalla presenza e dalle attività dell'uomo. Gli "antrosuoli" sarebbero facilmente riconoscibili dai satelliti perchè ricchi di materiali organici e caratterizzati da colori tenui. L'archeologo di harvard, Jason Ur, ha utilizzato le immagini satellitari della Siria settentrionale per applicare questo nuovo metodo, e in questo modo è riuscito a identificare oltre 14.000 siti antropici.Tra questi, ben 9.500 siti erano particolarmente elevati rispetto al livello del suolo circostante: questo potrebbe significare che nel corso dei secoli vi si sarebbero succeduti molti insediamenti, costruiti ciascuno sulle macerie di altri più antichi.Ur ha potuto effettuare questi studi in pochi mesi, consultando le dettagliate fotografie del satellite, mentre se avesse dovuto effettuare le indagini sul posto avrebbe dovuto andare su e giù per un'area gigantesca, e ci avrebbe presumibilmente impiegato anni ed anni. Applicando questa stessa tecnica in altre parti della Terra si potrebbero ottenere risultati straordinari e andare a trovare tracce di insediamenti umani anche laddove non si sarebbe mai pensato ci potessero essere.

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