mercoledì 7 marzo 2012

L’estinzione dell’Uomo di Neandertal: una nuova teoria climatica

da ARCHEOMOLISE - In un recente articolo della rivista Molecular Biology and Evolution un’equipe di antropologi europei e statunitensi ha proposto una nuova teoria sulle cause dell’estinzione di Homo neanderthalensis, questione dibattuta da decenni e mai realmente risolta. L’assunto è che i neandertaliani fossero molto vulnerabili ai cambiamenti climatici della fine del Wurmiano, che li avviarono all’estinzione e cui essi reagirono spostandosi verso ovest, dove sopravvissero per circa diecimila anni.


Gli autori dello studio, per esaminare la storia demografica dei Neandertal e i processi del livello di popolazione che condusse all’estinzione della specie, hanno usato sequenze di DNA mitocondriale di tredici individui. Le analisi indicano che i neandertaliani recenti dell’Europa occidentale (<48000 anni) costituiscono un gruppo ben definito, con variazione genetica mitocondriale bassa rispetto ai più vecchi neandertaliani dell’est (>48000 anni).


Gli autori, tramite simulazioni demografiche bayesiane, mirano a un modello che non guarda a una singola popolazione stabile, ma che tiene conto della frammentazione della popolazione e delle successive separazioni delle traiettorie demografiche nelle sottopopolazioni.


Lo studio indicherebbe, in conclusione, un riassetto del popolamento avvenuto in Europa occidentale nel corso dell’inizio dello Stadio Isotopico 3, prima dell’arrivo in quella regione dell’uomo anatomicamente moderno.


di Ettore RUFO

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