domenica 18 marzo 2012

Il lago Titicaca, archeologia ad alta quota


Fonte: http://viaggi.leonardo.it


Il lago Titicaca è riconosciuto come il lago navigabile più alto del mondo. Si trova, infatti, a quasi quattromila metri di altezza sul livello del mare, situato tra gli altopiani a cavallo tra Bolivia e Perù.


Il lago, che copre una superficie di circa ottomila metri quadrati equamente divisi tra i due stati, è costituito da due bacini idrici separatie raggiunge una profondità massima di 281 metri.


Le sue acque sono particolarmente trasparenti e permettono di vedere anche fino a 65 metri di profondità offrendo al navigatore una vista spettacolare sui suoi fondali e anche un panorama magnifico circondato dalle alte montagne che vi fanno da sfondo.


Ma il lago Titicaca non è solo uno spettacolo naturale. Nei suoi fondali sono stati scoperti, grazie ad una spedizione di archeologi di quattro paesi diversi, Bolivia, Brasile, Italia e Stati Uniti, i resti di un’antichissima civiltà, che visse in questa zona, ora ricoperta dall’acqua, in epoca precolombiana, forse anche precedente alla civiltà Incas.


I resti di questa civiltà, che probabilmente fu scacciata dal luogo dall’arrivo degli Incas, testimoniano i fasti di questa popolazione, ci si troverebbe di fronte ad una vera e propria città di cui la parte sommersa dalle acque dovrebbe essere il centro religioso e politico. Se la scoperta dovesse confermare le ipotesi, significa che si dovrà rivedere da capo la storiografia tradizionale.

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