lunedì 26 marzo 2012

L’archeologia ai tempi del web 2.0: scoperti 14.000 siti archeologici con le foto satellitari

Fonte: International Business Times ItaliaScoperti 14.000 antichi insediamenti umani

di Graziano Patanè

L'archeologia è una disciplina complicata ma oggi con l'aiuto di internet e delle foto satellitari, è stato quasi un gioco scoprire 14.000 antichi insediamenti umani. Basta un PC, una connessione ed esperienza.


I moderni archeologi o gli appassionati possono esaminare i territori direttamente da casa guardando un semplice monitor. Con una connessione ad internet e l'ausilio di Google Earth chiunque può avere accesso alle foto satellitari, ed esaminando i resti in pietra, diventa molto più veloce l'individuazione di possibili luoghi in cui fare una spedizione. Direttamente dall'MIT e dall'università di Harvard arriva un nuovo software in grado di aiutare chi di antico se ne intende.


Come spiega Jason Ur, archeologo ricercatore, molti che fanno il suo stesso mestiere potranno risparmiarsi un bel pò di fango e di tempo grazie alle nuove tecnologie. Ur insieme ad un esperto di informatica, hanno messo a punto un software in grado di rilevare i resti antichi. Il software servendosi delle immagini satellitari fornite dal satellite ASTER dellaNASA, riesce ad identificare gli insediamenti, facendo riferimento al colore del terreno che è diverso dove c'è stata presenza umana, e ad altri fattori.


Utilizzando il software sviluppato dalla collaborazione dei due studiosi, è stato possibile trovare più di 14.000 villaggi umani costruiti negli ultimi 8.000 anni. La scoperta è avvenuta studiando 23.000 chilometri quadrati di foto satellitari dell'antica Mesopotamia, nella parte orientale della Siria. Più di 9.000 sono i siti più elevati rispetto al suolo circostante, e ciò significa che nel corso dei millenni ci sarebbero stati più insediamenti costruiti sulle macerie di quelli più antichi.


Il software permette all'archeologo di velocizzare l'individuazione dei siti, ma per accertarsi della veridicità della scoperta, bisogna comunque andare sul luogo e sporcarsi le mani verificando con i propri occhi se quello che è stato trovato sono semplici strutture recenti per gli animali, o antichi insediamenti umani.

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