sabato 14 aprile 2012

Il Museo Nazionale Paleolitico di Isernia

di Lucia Checchia

Nel cuore d’Italia, l’accampamento paleolitico più antico d’Europa, visitato ogni anno da studiosi e turisti di tutto il mondo, affascinati dal luogo che vanta una storia millenaria.


In zona La Pineta, nei pressi della città di Isernia, si possono ammirare i resti di un antichissimo accampamento dell’uomo preistorico datato circa 730.000 anni fa. Il ritrovamento avvenne per caso. Era il 1978. In occasione dei lavori di sbancamento per la costruzione della superstrada Napoli-Vasto le ruspe misero in luce casualmente i resti di un accampamento preistorico. La fortuna volle che un certo Alberto Solinas, un ricercatore in vacanza in Molise, nel maggio del 1979 visitò gli scavi di natura edilizia. Egli si dilettava a visitare queste tipologie di scavi in quanto permettevano di analizzare la stratigrafia del terreno. Fu così che casualmente si imbatté in un cranio di bisonte. Sottopose questo ed altri reperti all’indagine scientifica dei professori dell’Università di Ferrara. Questi ultimi ne confermarono la straordinaria importanza informando prontamente la Soprintendenza Archeologica del Molise la quale bloccò i lavori programmando una serie di saggi di scavo per appurare la consistenza del giacimento. Il tracciato della superstrada venne così spostato ed oggi il sito archeologico di Isernia vanta un’importanza mondiale. L’abbondanza dei reperti rinvenuti è tale da permettere lo studio degli antichi animali che abitavano la zona quali bisonti, rinoceronti, orsi, elefanti e una serie di micromammiferi. Da sottolineare inoltre il ritrovamento di specie mai segnalate prima d’ora in una zona così meridionale dell’Europa. I massi levigati e le ossa di animali testimoniano altresì la presenza dell’Homo Erectus lungo le sponde del fiume. Le campagne di scavo, tuttora in corso, hanno portato alla luce almeno quattro insediamenti collocati a diversi livelli che accertano la frequentazione del sito in diversi periodi.


Il Museo Nazionale del Paleolitico, inaugurato nella primavera del 1999, sorge sulla zona del ritrovamento archeologico. Il complesso museale è stato concepito come un laboratorio permanente dove i reperti vengono scavati, restaurati, studiati ed esposti in loco.
Il visitatore, una volta terminata la struttura, si troverà immerso in uno spazio polifunzionale che comprenderà sale espositive, laboratori scientifici, tavole didattiche, sale per conferenze e proiezioni ed anche un moderno sistema computerizzato e di tele-conferenza, nonché ricostruzioni virtuali.
Il Museo Nazionale del Paleolitico comprende anche il Museo Nazionale di Santa Maria delle Monache, un antico monastero dell’Ordine Benedettino delle monache di clausura, dove è possibile visitare la mostra dei reperti paleolitici provenienti dall’accampamento preistorico. Il Museo archeologico di Santa Maria delle Monache presenta un lapidarium con reperti di epoca sannitica e romana. Annessa alla struttura la Biblioteca comunale Michele Romano con oltre 20.000 volumi ed antiche stampe.

Nessun commento:

Posta un commento