mercoledì 25 aprile 2012

Un’antica tazza d’oro trovata nella cava Spalletti

Montecchio, risale all’Età del Bronzo. Al mondo ne esistono soltanto altre tre ma è già polemica per la presentazione: prima a Firenze e poi a Parma


Fonte: http://gazzettadireggio.gelocal.it


Gli esperti di archeologia parlano senza mezzi termini di scoperta sensazionale. Si tratta di una tazza d’oro risalente al periodo dell’Età del Bronzo, ovvero un arco di tempo che almeno per il Vecchio continente va circa da 3.500 a 1.200 anni avanti Cristo.


Il prezioso reperto (secondo i soliti esperti al mondo ne sarebbero state ritrovate soltanto altre tre) è stato rivenuto durante alcuni scavi nella cava Spalletti. Malgrado il ritrovamento sembri privo di contesto, l’importanza dell’oggetto, la sua singolarità in ambito italiano e la comparazione con analoghi oggetti europei lo collocano tra le più significative scoperte degli ultimi tempi.


Il ritrovamento alla cava Spalletti di Montecchio è quasi contemporaneo ad un’altra significativa scoperta avvenuta in terra Reggiana: quattordici manufatti in bronzo, quasi tutti integri , tra cui compaiono alcune asce, dei falcetti e un pugnale, anch’essi databili all’Età del Bronzo, rinvenuti sul nostro Appennino, a nord di Castelnovo Monti, sul monte Gebolo che si affaccia sulla valle del Secchia.


I dati sulla “Tazza di Montecchio” sono stati illustrati a Firenze ai soci dell’istituto italiano di preistoria e protostoria, da Filippo Maria Gambari soprintendente per i beni archeologici dell’Emilia Romagna. Mentre l’eccezionale manufatto verrà presentato ufficialmente il prossimo primo giugno al museo archeologico nazionale di Parma.


Ed il fatto che Montecchio sia stato praticamente snobbato in tutta questa vicenda, sta sollevando le prime polemiche. Da voci di corridoio sembra che l’amministrazione comunale sia venuta a conoscenza del ritrovamento quando ormai la tazza era già lontana da Montecchio. Unica “consolazione” sarebbe stato l’invito agli amministratori comunali montecchiesi da parte dell’istituto italiano di preistoria e protostoria a partecipare alla riunione fiorentina.


Eppure in Val d’Enza, a Canossa, c’è uno dei musei nazionali di preistoria e quindi una sede adatta per accogliere un ospite di tale rango. Con evidenti ricadute dal punto di vista culturale e turistico. Ma molti sostengono che la tazza d’oro è destinata ad altri lidi.

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